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I video arte
di SAMANTHA DE MARTIN
In vista del giorno che ne celebra la nascita, il 6 marzo 1475, a oltre 500 anni di distanza, Michelangelo “rivive” grazie all’intelligenza artificiale.
Poco importa se l’irrequieto pennello della Cappella Sistina utilizzerà l’inglese e una chat per confrontarsi con il suo pubblico moderno, mettendo da parte l’accento tosco. Quel che conta è che chiunque potrà porgli delle domande, da quali siano stati i suoi artisti preferiti agli anni formativi di Firenze, con le prime esperienze tra arte, pensiero, spiritualità.
E il maestro risponderà citando Donatello, l’artista del passato che maggiormente ammirava, e ancora Ghiberti e Luca della Robbia, ricordando le sue prime commissioni pubbliche importanti proprio per il Duomo, dove anche i colleghi avevano lavorato.
A realizzare il progetto Michelangelo AI - uno strumento educativo utile a far conoscere a un pubblico ampio l’arte, la vita e il pensiero del più grande artista del Rinascimento - è l’Opera di Santa Maria del Fiore di Firenze in collaborazione con Querlo, Customized Artificial Intelligence Solutions con base a New York...
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di Tiziana Taormina
di SAMANTHA DE MARTIN
la Redazione di ArteMagazine.it
SAMANTHA DE MARTIN
dell’Avv. Prof. Francesco Emanuele Salamone
e all’estero opere d’arte e (quindi) la Cultura italiana.
Con la registrazione del decreto ministeriale n. 367/2020 è stata infatti soppressa la “sospensione” (adottata con il DM “Bonisoli” n. 305 del Luglio 2018) dell’entrata in vigore della disciplina semplificata in materia di esportazione di opere d’arte di valore inferiore ai 13.500 (introdotta dal precedente DM “Franceschini” n. 246 del Maggio 2018, in attuazione di quanto previsto dalla l.n. 124/2017).
In particolare, l’art. 1 del recente DM 367/2020 ha:
a) da un lato, disposto l’abrogazione di quanto previsto dal DM 305/2018, nella parte in cui subordinava, ad un non meglio precisato aggiornamento del SUE ed all’istituzione dell’anagrafe della circolazione internazionale, l’entrata in vigore del cd. “DDL Concorrenza” (che ha previsto una serie di norme volte a “semplificare le procedure relative al controllo della circolazione” delle opere d’arte);
b) dall’altro lato, ripristinato di fatto (e di diritto) la procedura prevista dal previgente decreto attuativo DM 246/18 (sospesa, come detto, dal già citato DM 305/18), rendendo quindi nuovamente operativa la nuova disciplina in materia di semplificazione della procedura di esportazione di opere d’arte.
In sintesi, tre sono i punti fondamentali di tale “riforma”, cui il recentissimo DM 367/2020 ha dato la definitiva stura.
Il primo: introduzione delle cd. “soglie di valore” o, meglio, della “soglia di valore unica” a 13.500 euro...
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scritto da F. Q.
Chirico (1888-1978), registra un nuovo record mondiale. “Il pomeriggio di Arianna” del 1913, uno dei suoi primi capolavori, è stato aggiudicato per 15,9 milioni di dollari durante l’asta di arte moderna e impressionista di Sotheby’s a New York. L’aggiudicazione alla cifra record per il pittore è arrivata dopo nove intensi minuti di battaglia a suon di offerte tra due collezionisti. Il dipinto, proposto con una stima di 10 milioni di dollari, fa parte delle otto tele che compongono la prima serie dipinta da De Chirico, tra il 1912 e il 1913, ed è fra le poche ancora in mani private.
Cinque dei dipinti che compongono la serie sono infatti custoditi in collezioni museali, come il Metropolitan Museum of Art di New York e il Philadelphia Museum of Art, mentre le restanti tre, compresa quella aggiudicata da Sotheby’s, sono presenti in collezioni private. “Il pomeriggio di Arianna” si distingue dalle altre tele di questo limitato gruppo per il suo formato verticale su larga scala e anche perché è l’unico esemplare che raffigura l’emblematica nave del mito di Arianna, di cui nel quadro si intravede la vela, con cui Teseo si allontana dall’isola di Naxos.
L’arte di De Chirico, rappresentazione di un inconscio fatto di mistero, solitudine e muse inquietanti che ti osservano pur essendo prive di occhi, ha posto le basi per il surrealismo, il cui primo manifesto risale al 1924...
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scritto dalla Redazione di Finestre sull'Arte
questa mattina in una conferenza in diretta streaming i nuovi studi compiuti sulla Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. "Non c’è nessuna Battaglia di Anghiari sotto il dipinto del Vasari nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio", ha dichiarato Cecilia Frosinini, esperta di Leonardo da Vinci e direttrice del dipartimento Restauro pitture murali dell’Opificio delle Pietre Dure. A sostenere questa affermazione che mette fine a una delle più dibattute ricerche della storia dell’arte è, oltre alla Frosinini, un gruppo di studiosi ed esperti che ha pubblicato il libro La Sala Grande di Palazzo Vecchio e la Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci. Dalla configurazione architettonica all’apparato decorativo, edito da Olschki e curato da Roberta Barsanti, Gianluca Belli, Emanuela Ferretti e Cecilia Frosinini, a seguito di un convegno a cui il gruppo ha partecipato sul tema della decorazione della Sala Grande di Palazzo Vecchio.
Tutto iniziò nel giugno 2005, quando Maurizio Seracini dell’Università della California di San Diego annunciò a tutto il mondo che dietro l’affresco di Giorgio Vasari raffigurante la Battaglia di Marciano della Chiana si trovava un muro segreto che avrebbe potuto celare i resti della Battaglia di Anghiari di Leonardo. Nel 2007 venne istituito un comitato incaricato di trovare il dipinto perduto di Leonardo: tra i membri, oltre a Seracini, l’allora sindaco di Firenze Lorenzo Domenici, la soprintendente Cristina Acidini e gli studiosi Antonio Paolucci e Carlo Pedretti. E Matteo Renzi, in qualità di presidente della Provincia di Firenze...
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scritto da Luigi Musacchio
in punta di florilegio sull'arte di Raffaello, su di lui fattosi mito appena poco dopo la morte, dovrebbe forse un poco sorprendere quello di un critico americano, lontanamente immaginabile dalle temperie iconologiche europee. Si vuol dire di Bernard Berenson (1865-1959), che così leva la sua ode sul pittore urbinate: «Dinanzi alla pittura del giovane Raffaello, si prova un’impressione acuta ed esaltante; come se, di mattina presto, nell’aria fredda e lavata, improvvisamente ci trovassimo in un mondo più bello, dove gente leggiadra partecipa ad una cerimonia festosa, e armoniose distanze dolcemente si seguono verso l’orizzonte lontano». Vi si coglie non tanto l'acutezza ermeneutica di un giudizio fondato su valori e contenuti artistici (sui quali, tra l'altro, il critico ne ha ben donde), quanto, piuttosto, l'alea di un'impressione sentimentale, come se, virtualmente, Berenson s'indugiasse a muoversi sul lastricato dello Sposalizio, e fiutasse l'aria, ammirato da così tanto ingegno, profuso nel disegno del tempio a culmine della scena e nella composta, quasi immota, armonica composizione dei personaggi che la animano.... continua a leggere
scritto da Sergio Ruggiero con la collaborazione di Giuseppe Sconza Testa
scritto da Silvia Lambertucci
scritto dalla Redazione di finestresullarte.info
Francesca Grego
Francesca Grego
di FEDERICO PELLEGRINI
di Elisa Pincini
di MARGHERITA FRONTE
scritto da Econopoly il 24 Aprile 2020
di Andrea Dusio
di Eleonora Zamparutti
di Andrea Dusio
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Il mito dei gladiatori.
da ArteMagazine.it
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