William-Adolphe Bouguereau (La Rochelle, 30 novembre 1825 – La Rochelle, 19 agosto 1905) è stato un pittore e docente francese appartenente alla corrente dell'accademismo. Nei suoi dipinti di genere realistici, ha utilizzato temi mitologici, realizzando interpretazioni moderne di soggetti classici, con un'enfasi sul corpo umano femminile. Durante la sua vita, ha goduto di una notevole popolarità, specialmente in Francia e negli Stati Uniti, dove ha riscosso numerosi riconoscimenti ufficiali. Purtroppo, dopo la sua morte, è stato presto dimenticato dalla critica e dal pubblico con l’affermarsi dell’Impressionismo; solo alla fine del secolo scorso è stato pienamente rivalutato, a partire da una retrospettiva del 1984.
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Pittore di scuola accademica, come già ricordato, si è ispirato alla tradizione classicista che ha mosso da Raffaello fino a Poussin e Ingres. Allievo di Picot a Parigi e dell’École des Beaux-Arts, nel 1850 ha vinto il “Gran Prix de Rome”, che gli ha consentito di passare un anno a Villa Medici. Bouguereau ricevette molti riconoscimenti dall'Accademia: divenne membro a vita nel 1876; ricevette la Gran Medaglia d'Onore nel 1885; fu nominato Commendatore della Legion d'Onore nel 1885 e fu nominato Grand'Ufficiale della Legion d'Onore nel 1905. Iniziò a insegnare disegno all'Académie Julian nel 1875, un'istituzione artistica mista indipendente dall'École des Beaux-Arts , senza esami di ammissione e con tasse nominali.
“La Nascita di Venere” (Naissance de Vénus) è uno dei più famosi dipinti di Bouguereau. È un olio su tela di cm 300 × 218, realizzata nel 1879 e conservata al Museo d'Orsay di Parigi. Al centro del dipinto, Venere è in piedi nuda su una conchiglia, nella posa della “Sorgente” di Ingres ed è trainata da un delfino, uno dei suoi simboli. Seduto sul delfino è raffigurato Cupido bambino, mentre la sua amante Psiche, anch’essa bambina, accarezza dolcemente il mammifero marino; diverse ninfe e centauri si sono radunati per assistere all'arrivo di Venere, in un corteo di festa: le creature festeggiano il suo arrivo in mare e molti putti alati volano in cielo, più sfumati. La maggior parte delle figure la sta guardando, e due dei centauri stanno soffiando in conchiglie e tritoni, segnalando il suo arrivo. Le linee del dipinto sono sinuose, morbide e delicate. I colori sono prevalentemente chiari e spiccano fra di essi il bianco e l'azzurro, che rappresentano la purezza e la divinità. Il cielo è lievemente nuvoloso, presagio di una tempesta: il difficile cammino che attende l'amore per riscattare il mondo, o forse è solo una correzione ottica per giustificare l'ombra sui personaggi. “La nascita di Venere” è stata sicuramente una tela di grande impegno per il pittore, per le dimensioni e per il notevole numero di figure lavorate, la cui esuberanza è però controllata in una composizione di grande eleganza: un’opera meravigliosa.