(Si veda anche in Note sull’Arte:
“Psiche e Cupido”, alla
nota 326 del 04/05/2024).
Tra i ritratti merita un commento il
“Ritratto di donna”, un olio su tela di cm 73x59, realizzato da Gérard nel 1830 circa e conservato nel Museo delle Belle Arti di Nancy. Seducente o intrigante? Lo sguardo azzurro di questa donna attira e sconcerta. Per questa figura a mezzo busto, leggermente di tre quarti, il pittore stende un fondo di semplice tappezzeria di velluto verde scuro. Derivante dalla grande tradizione del ritratto fiammingo e italiano, questa composizione isola il soggetto in modo da consegnarlo allo spettatore. Dietro questo apparente rigore, risiede una discreta e voluta imperfezione: la pettinatura dai boccoli sapientemente disfatti, la spilla arditamente infilzata nella crocchia a fare da eco alla perla dell’orecchino, o, più perturbante ancora, i tre bottoni del vestito lasciati slacciati. Il virtuosismo del pittore si adopera nel rendere la materia di tutti quei bianchi sovrapposti: il bianco lattiginoso della pelle, il bianco madreperlaceo delle perle, il bianco lanuginoso della stola o quello satinato del vestito dalle corte maniche a palloncino.
Perfetta illustrazione della moda del tempo, il ritratto di questa donna, la cui identità non è nota, è da avvicinarsi a quella di Mademoiselle Rivière, dipinto da Dominique Ingres nel 1806.