Robert Lefèvre (Bayeux, 24 settembre 1755 – Parigi, 3 ottobre 1830) è stato un eccellente pittore francese neoclassico, ritrattista di grande fama, ma specialista anche in soggetti storici e religiosi. Ritrasse le maggiori personalità del suo tempo. Fortemente influenzato da Jacques-Louis David, il suo stile è neoclassico. Al Salon di Parigi del 1791 espose la sua
“Dame en velours noir”, punto di partenza del suo apprezzamento.
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Nel 1805, Lefèvre dipinse il ritratto dell'imperatrice Joséphine de Beauharnais. In seguito, i ritratti di Napoleone I, della madre di Bonaparte Maria Letizia Ramolino, dei pittori Pierre-Narcisse Guérin e Carle Vernet, nonché del Papa Pio VII, ne fecero un ritrattista alla moda e uno dei principali ritrattisti di personalità imperiali, una reputazione suggellata dal suo ritratto della nuova moglie di Napoleone, Maria Luisa d’Austria.
Gli artisti francesi furono incoraggiati a celebrare i fasti di Napoleone imperatore, con la dichiarazione dell’impero nel maggio 1804 e l’incoronazione il 2 dicembre di quell’anno.
Per celebrare l’incoronazione, Lefèvre ha realizzato una magnifica opera dal titolo “Ritratto di Napoleone Bonaparte in abito dell’incoronazione”.
L’imperatore viene qui raffigurato con toni celebrativi, in piedi, come una sorta di David di Michelangelo, abbigliato con un lussuoso mantello, mentre nella mano destra impugna l’asta sormontata dall’aquila imperiale romana, adottata dallo stesso Napoleone; su un cuscino alla sua destra sono poggiati la mano di giustizia e il globo imperiale; alle spalle di Napoleone si intravede per metà il suo trono. Sullo sfondo un ricco tendaggio, eseguito alla maniera stabilita dalla ritrattistica ufficiale del Settecento, da Luigi XIV fino a Luigi XVI. Il dipinto risale agli anni 1805 -1806, ed è del tutto simile, salvo pochi particolari tra cui la mancanza della corona d’alloro dorata sul capo, a quello realizzato nel 1804 per incoronazione di Napoleone da Francois Gérard. Nei ritratti di Lefèvre e di Gérard, si può leggere l’ambizione di Napoleone a presentarsi quale successore dei recenti sovrani francesi, con i quali stabiliva un rassicurante legame di continuità. L’obiettivo principale della sua propaganda politica, tuttavia, era piuttosto quello di convincere i contemporanei di aver sostituito la moribonda monarchia con una nuova autorità, che affondava le sue radici in un passato ben più antico e glorioso, quello del Sacro Romano Impero.